La Congregazione Poveri Servi della Divina Provvidenza – Casa Buoni Fanciulli – Istituto Don Calabria è un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto, iscritto al pubblico registro delle persone giuridiche n. 468 del Tribunale di Verona, che ha la sua sede legale in Verona (Via S. Zeno in Monte, 23), da oramai un secolo impegnata con diverse sedi, in Italia e all‘estero, con programmi riabilitativi, formativi ed assistenziali rivolti agli “ultimi”, che nelle realtà specifiche locali hanno come protagonisti i minori, le persone disabili, i detenuti, le persone bisognose di cure mediche: “(…) Vi raccomando: continuate a cercare anime; cercate creature abbandonate, peccatori, vecchi, poveri, malati, disperati. Queste sono le gemme dell’Opera (…)” ( S. Giovanni Calabria, 6 giugno 1934).
Don Giovanni Calabria nasce a Verona, da genitori molto poveri, l'8 ottobre
1873. Compie gli studi preso le scuole del Seminario, e viene consacrato
sacerdote l'11 agosto 1901. È Curato per sei anni a S. Stefano, poi Rettore a S.
Benedetto al Monte. Il 26 novembre 1907 apre la prima “Casa Buoni Fanciulli”
in vicolo Case Rotte, trasferendola l'anno seguente in una sede più ampia a S.
Zeno in Monte, su di una collina che domina la città di Verona, con la
prospettiva di accogliere sempre più i poveri, gli ultimi della società.
Fonda la Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, composta di
Sacerdoti e Fratelli e quella parallela delle Povere Serve della Divina
Provvidenza, con la finalità di vivere e portare nel mondo la fede in Dio Padre e la fiducia nella
divina Provvidenza, dedicandosi ai più poveri e agli emarginati. Muore il 4 dicembre 1954. Il 17
aprile 1988 viene beatificato a Verona dal Papa Giovanni Paolo II, e da lui canonizzato il 18
aprile 1999 in Piazza San Pietro.
Nell'inviare i suoi religiosi tra gli emarginati, egli raccomanda uno stile di vita simile a quello
degli Apostoli: senza mezzi, senza pubblicità, penserà la Provvidenza a procurare il necessario.
Questo abbandono alla volontà divina si traduce in concreto in una discreta flessibilità, che
permette all'Opera di attuare i suoi interventi a partire dalle provocazioni della realtà, più che
da teorizzazioni sistematiche. È con questo spirito che l'Opera cerca ancora oggi di continuare la
sua presenza e la sua attività nel mondo.
L'Istituto Don Calabria, è presente a Roma da settanta anni nella borgata di Primavalle, ed ha sempre vissuto intensamente le vicende e le sofferenze della gente del quartiere attraverso un‘intensa e significativa azione educativa, di supporto a situazioni di emergenza e di povertà, di formazione professionale ed avviamento lavorativo per qualche migliaio di giovani e famiglie.
Nel 1932 alcuni sacerdoti e fratelli della neonata Congregazione Poveri Servi Divina Provvidenza, fondata in Verona da S. Giovanni Calabria, assumono la cura pastorale della zona periferica di Roma, allora in forte sviluppo urbano, e con gravi problematiche di natura sociale, denominata Primavalle.
Il 10 aprile 1939 Don Giovanni Calabria scrive a Padre Stanislao, parroco della comunità religiosa romana: “Credo che il Signore voglia a Roma una succursale di S. Zeno in Monte per le creature abbandonate”.
Nel 1942 Don Isaia FiIlippi, con l’aiuto di un benefattore, che gli dona il terreno, fonda il cosiddetto “Collegino” per accogliere gratuitamente i ragazzi poveri del quartiere, dando loro vitto ed istruzione.
Alla fine degli anni 50 il numero dei ragazzi cresce, e la Congregazione delibera di ristrutturare il vecchio Collegino, per realizzarne uno più capiente e funzionale.
A questa impresa si aggiunge l'impegno di allestire ed attrezzare i laboratori professionali di falegnameria e tipografia, che tra gli anni 50 e 70, permettono ai ragazzi di crescere, formarsi, ed inserirsi nel mondo del lavoro.
La riforma scolastica impone l'obbligo scolastico, ed il Collegino diventa sede di una sezione staccata della Scuola Media Statale di “Via Sisto IV” e di un corso di elettronica del “Duca d’Aosta” di Via Taranto.
Con l‘evolversi dei tempi mutano anche i bisogni sociali e con questi l'impegno dell'Istituto don Calabria – Roma, a rispondere in maniera pragmatica alle provocazioni emergenti.
Non distante dalla Casa del Collegino di Primavalle, opera già dai primi anni del 900 fino agli anni 80, il “Santa Maria della Pietà”, l'ex-manicomio della Provincia di Roma, con l'avvento della legge 180/78 cominciò a dimettere ed inserire i pazienti in strutture territoriali disponibili all'accoglienza. Quindici anni dopo la Legge 180/78 (la legge Basaglia), che definiva la chiusura dei manicomi, al Santa Maria della Pietà vivevano ancora cinquecento persone in condizioni di forte disagio.
Da qui il nuovo mandato della Casa dell‘Opera don Calabria – Roma, che comincia, intorno a metà degli anni 80, ad ospitare nella sua struttura gli ex pazienti dell'Ospedale psichiatrico. Questa esperienza è trampolino per ideare, realizzare e gestire, nuovi progetti e programmi a favore delle persone con problemi di salute mentale e per le loro famiglie. Nascono così servizi, accreditati e convenzionati con le istituzioni a scopo riabilitativo, assistenziale, ricreativo, di promozione e sostegno, con la volontà di rispondere alle esigenze di questa vasta utenza con professionalità e carisma calabriano. Il modo di fare accoglienza aderisce proprio a quello “Spirito di famiglia” che don Calabria desiderava si vivesse nell'Opera, che tutti si sentissero accolti e che vivessero l'Istituto come una “Casa”.