Psicoterapia, cure pubbliche sempre più lontane

da Paese Sera, 7/3/2012

di Marco Borraccino

A causa della mancanza di fondi l'assistenza pubblica è sempre meno accessibile. Il Convegno “Il Futuro non è Scritto” che si terrà il prossimo 9 marzo apre un innovativo e interessante dibattito su ruolo degli psicologi, stato della psicoterapia in Italia e la sua accessibilità per la popolazione

Il Convegno “Il Futuro non è Scritto”, (9 marzo 2012, Opera Don Calabria, via Giambattista Soria 13, Primavalle) apre un innovativo e interessante dibattito su ruolo degli psicologi, stato della psicoterapia in Italia e la sua accessibilità per la popolazione.Questa forma di cura sanitaria, che rientra a tutti gli effetti nei “lvelli essenziali di assistenza”, è sempre più spesso un miraggio nei servizi pubblici, per mancanza di fondi. Il cittadino con problemi di salute mentale, in poche parole, non può far altro che rivolgersi a strutture private per curarsi.

IL SEMINARIO - Il seminario nasce dalla riflessione di un pool di psicologi che da anni operano nel privato sociale ma che, ponendosi il problema della accessibilità e della sostenibilità della psicoterapia, hanno dato il via a un’esperienza rivoluzionaria: l’Ambulatorio Sociale di Psicoterapia. Ruggero Piperno, uno psichiatra e psicoterapeuta romano, che ha fondato l’ambulatorio ospitato dall’Opera Don Calabria di Roma: “Per noi la cura deve essere pubblica, è il nostro principio di partenza. Ma ci rendiamo conto che per i tanti che necessitano di psicoterapia non vi è alternativa, specie nella periferia delle grandi città”.

L'AMBULATORIO - Per questo hanno pensato di offrire ai cittadini un ambulatorio chiedendo loro di pagare come e quanto possono, abbattendo le liste di attesa e riconsiderando un servizio che fosse aperto a tutti e democratico. In poco più di un anno il numero delle sedute ha superato i 4.500 con oltre 200 pazienti visitati. Per raggiungere la piena sostenibilità l’ambulatorio punta all’equilibrio nel budget, compensando quelli che non riescono a pagare con quelli che volontariamente decidono di dare di più e partecipare democraticamente alle gestione dell’esperienza. “La psicoterapia - dice Tiziana Corsini, psicoterapeuta in servizio presso l’Ambulatorio - non può essere considerata un servizio per ricchi ed eccentrici dato l’enorme bisogno nella popolazione, specie nelle fasce più deboli. Il nostro ambulatorio è innanzitutto accessibile a tutti, vuole raggiungere anche quella fetta di popolazione che è da sempre estranea ma che, al contrario, avrebbe proprio bisogno di questo tipo di intervento. Viviamo un momento di precariato generale e spaesamento. Penso che il ruolo di psicologi e psicoterapeuti vada ripensato e ridefinito, anche alla luce dei profondi cambiamenti della nostra società”.