Franco Angeli Editore, 2009
I “nodi” della psicoterapia rappresentano:
i limiti di una professione che si articola in infiniti modelli, teorie e tecniche, con una proliferazione di scuole che faticano a raggiungere una indiscussa credibilità;
le contraddizioni di una formazione che deve confrontarsi, oltre che con la teoria, con il problema dello sviluppo della “personalità terapeutica” di chi sceglie questo particolare lavoro;
le difficoltà che le persone incontrano sul piano sociale, economico e culturale, per accedere ad una “cura” chiamata “psicoterapia”, essenziale in alcune situazioni, ma ancora difficilmente fruibile e valutabile;
l’esigenza di nuove forme di cooperazione fra pubblico e privato, in grado di creare servizi accessibili a persone molto diverse fra loro per censo, nazionalità, stato sociale, culturale ed economico, oltre che per il problema psicologico presentato;
la necessità di tutelare gli utenti da un eccesso di soggettività e autoreferenzialità che in psicoterapia spesso contagia chi esercita la cura.
Gli autori trattano i vari temi con una prospettiva “laica” di clinici, docenti e supervisori nel pubblico e nel privato.
Ruggero Piperno, psichiatra, psicoterapeuta, ha lavorato dal 1973 nei servizi psichiatrici pubblici a
L'Aquila e poi a Roma aprendo, con Fausto Antonucci, il primo Centro di Salute Mentale di Roma
a S. Basilio. Primario dal 1989, ha collaborato al superamento dell'ospedale Psichiatrico di Roma.
Responsabile, successivamente, di servizi territoriali ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali
nella ASL RM E e del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura nella ASL RM A, dove ha aperto un
ambulatorio pubblico per i disturbi di panico. Dal 2004 coordina i Progetti per la Salute Mentale
dell'Opera don Calabria di Roma e l'Ambulatorio Sociale di Psicoterapia