“Dal supermercato delle prestazioni al budget di salute. Da pazienti-assistiti a coproduttori del proprio benessere”: è il titolo del convegno svoltosi, venerdì scorso, al Campidoglio in una Sala della Protomoteca gremita. Ma è anche la sfida che l'Opera Don Calabria di Roma, in collaborazione con Forum Disabilità-Formazione-Lavoro, lancia alle istituzioni della città di Roma, per passare da una concezione di erogazione di servizi senza anima ad una progettazione di assistenza che parta dalla persona. A raccoglierla Ignazio Marino, nel suo primo intervento pubblico dopo l’elezione a sindaco di Roma, rappresentanti delle amministrazioni locali, dell’associazionismo cattolico e laico e tantissimi cittadini. Al microfono di Luca Attanasio il direttore dell’Opera Don Calabria di Roma, Fratel Brunelli, e il consigliere di Roma Capitale, Paolo Masini, ospite dell’evento: .
D. - Fratel Brunelli, portavoce di un movimento che punta alla difesa dei disabili per essere politicamente presente, ma soprattutto per essere fedele allo spirito di Don Calabria…
R. - Sì, certamente. L’intento dell’Opera Don Calabria, insieme a tante altre istituzioni a Roma e in Italia, vuole riprendere il discorso in prima fila a nome e per conto delle persone con disabilità. Noi vogliamo che siano protagonisti nel costruire quello che hanno diritto di ottenere. L’Opera Don Calabria ha bisogno dei poveri per essere se stessa, per diventare insieme - religiosi, laici - Chiesa, pastoralmente, a tutti i livelli e voce per chi non ce l’ha, affinché la politica guardi bene che se c’è qualcosa che deve essere blindato nelle risorse è proprio a quello che va a chi più soffre, a chi più è in difficoltà. Il progetto che noi vogliamo promuovere, anche attraverso questo convegno, è che non siano le commissioni a definire una persona che ha disabilità, ma che a farlo siano la grande partecipazione della persona, della famiglia e della comunità a cui appartiene e che poi questo progetto - una volta definito - sia un progetto di vita, che duri una vita.
D. - Paolo Masini, il nuovo consiglio di Roma ha inaugurato i lavori con questo seminario dedicato all’inclusione dei disabili…
R. - Sì, un segnale importante cominciare questo nuovo quinquennio amministrativo per Roma in questa maniera. Credo che i prossimi anni dovranno essere fondati e basati proprio sull’attenzione alla persona e soprattutto agli ultimi. L’Opera Don Calabria, come altre situazioni della nostra città e non solo, svolgono un lavoro fondamentale. Io credo che chi amministra la cosa pubblica debba “coccolare” e incoraggiare queste buone pratiche, che tendono proprio a costruire un tessuto connettivo sociale importante nella nostra città. Penso ai progetti di psicologia sociale, anche alla stessa mensa, ma proprio all’idea - che è fondamentale e della quale abbiamo dibattutto - di infrangere il muro tra sanitario e sociale: se mettiamo al centro la persona e riusciamo a integrare i servizi - come fa benissimo il Don Calabria - avremo un futuro migliore per i cittadini romani.
D. - Il sindaco Marino, peraltro presente all’inizio del seminario, ha parlato di “blindare” i fondi sul sociale…
R. - E’ un’idea fondamentale. Le persone non possono stare dietro le crisi dell’economia. Il bilancio ha bisogno di una blindatura in tutti quei settori che mettono al centro la persona e la dignità del valore umano.